Samuele.. batuffolo di carne…

Piccolo batuffolo
caldo di pochi
attimi di vita…
giungi tra di noi
nuovo di sogni e
di aria pulita…
nipotino e cuginetto..
figlio e fratellino…
Sii il benvenuto
tra di noi… ben arrivato
piccolo Samuele… gli zii
ti salutano ed anche i cuginetti
e la cuginetta…
chissà un giorno… se
troverai queste parole e
Ti riconoscerai… e saprai
che amato eri ancor prima
di essere preso in braccio…
Ben arrivato tra di noi!

Maì abbastanza

Piano mà maì abbastanza
vicini mà maì abbastanza per toccarsi davvero
fingere mà non maì abbastanza –
la terra ed il cielo si confondono
con amorosa precisione, piano, mà maì abbastanza. Continua a leggere

IO ci credo

Il mio sguardo fisso nel cielo

vi mette una paura che mi rende fiero:

riccioli nell’aria, lacrime palesi…

non guardatemi negli occhi, non accetto che vi siate arresi!

Continua a leggere

La canzone della mia vita

Parole, suoni, versi
di un tempo dimenticato…
ritorno ragazzo
e ricordo romantici sogni
alcuni avverati
altri persi lungo il cammino
di questa strana lunga vita…
penso che piacere sarebbe
rivedere quei visi dei tempi andati…
amici, compagni di giochi…
amiche, amori dalle labbra
mai assaporate…
certo sorpresa viso farebbe…
sia il mio, che ha dato l’addio
ai lunghi mossi capelli…
sia il loro, che forse
hanno rughe incise sul viso
e persi i capelli o quasi del tutto…
magari imbiancati del tempo…
amaro sorriso, rivedere il loro sorriso
sicuramente anche il mio, sorpresa farebbe…
e le amiche, le amate mai amate…
loro certo belle ancora saranno
solo il viso dal tempo forse segnati…
ma anche così,
nonne non ancora argentate,
forse ancora più belle,
dal tempo segnate
e dalla vita temprate…
mi duole aver perso
i loro momenti
sia i brutti che i belli,
aver mancato l’appuntamento
della mia vita, con una di loro
che da sempre ho amato
ma mai baciato, solo sognato…
chissà mai se sogno si fosse avverato
come vita sarebbe passata…
figli certo diversi, ma amati
coccolati lo stesso con pari
amore e forse dolore…
vite certo diverse, non detto migliori
chissà perché allora provo dolore…
suoni, parole, versi… solo canzoni!

Parole

Amica o amico

che distratto od attento

leggi le parole

che libere nascono

nella mia mente..

giocando con rime

e parole gioiose..

o che amare salgono sù

ricordando dolore

di un tempo che fu’..

dirti vorrei che poeta

non sono..non credo..

o forse vate sono..

modesto dico di me..

che non sò se sono o non sono..

certo diletto ricerco..

memoria esercito..

cercando dentro di me

ricordi di un tempo lontano..

gli anni passati..

non pochi oramai..

amori e ricordi, forse mischiati..

degli anni ormai passati..

ricordi ed amori

che dimenticare non posso..

soli vengono sù chiedendomi

” scrivi di me “.. “ricordi chi sono”..

e scrivere corro a parlare di loro..

vedo quei visi persi nel tempo..

ricordo quei giorni

ricordo quei giochi..

sorriso o lacrima sale..

nascondo entrambe

dentro il mio cuore..

non sò se amore

che dorme al mio fianco

sappia capire ricordo..

comprendere parole

in gioco brioso

o lacrime nascoste

capire nascere da ricordo..

allora narro a te

che forse sei come me..

uomo, donna importa poco..

il cuore sesso non ha..

solo sangue che pulsa..

pompando ricordi di tempi passati..

visi, parole, momenti, mai dimenticati.

Mondo

Un sogno feci

anni fa’, di un mondo

addormentato..

dove il sonno

si accoppiava col sogno..

e capir se eri o no eri

era dilemma..

se sogno reale era

allora sonno si protrae

ma se sonno

nulla accende nel sogno

allor sonno è sonno..

che divertimento

che confusione..

che mondo..si forse

addormentato,

ma certamente più

educato…

nessuno molestava

sonno e sogno alcuno…

invece qui

in questo mondo..

se mondo è..

non c’è nulla

che di rispetto parli

di onore dica..

che quasi quasi..

in quel mondo

me ne torno !

Stelle

Ci fu’ un tempo

in cui un bambino

disteso su

una panca di pietra…

di notte…

in un vecchio cortile…

guardava incantato

un cielo ricolmo di stelle…

sognava epiche gesta

gloriose battaglie…

di divinità pagane

da molti oramai dimenticate…

grandi domande

paure future…

il tempo è passato…

disteso sulla schiena

guardo il manto stellare…

e ritorno il bambino che ero…

le domande, quasi le stesse…

anche i sogni… le paure…

rivedo le stelle

che tanto ho amato

che tanto ho scrutato

sognando di divinità

che calde di battaglie

scaldavano il cuore…

la pugna vorrei…

affrontare battaglie

col ferro tra le mani…

vincere o cadere

non mi importa…

cadere con onore

o vincere…

questo solo vorrei…

tornare indietro nel tempo

al tempo dei giganti

e degli eroi…

quando il valore…

l’onore di un uomo

valevano più

della stessa sua vita.

Sogno di un bacio

Se amor perdona
ad amato errore…
amor perdona
lo amato tuo
che di peccato
ha fatto un giorno
suo diletto…
se debole mai Continua a leggere

Il mondo è una meravigliosa famiglia

Sembra impossibile concepire, immaginare, scrivere fiabe oggi, in un mondo dominato da una razionalità asfittica, riduttiva, monocorde.
Ci vuole coraggio intellettuale e ferma speranza nel proporre delle fiabe che immaginano più fantasiosa e più umana la nostra vita.
Ma è ciò di cui abbiamo più urgente bisogno, se vogliamo ripensare a una vita degna, e a partire proprio dai nostri bambini, nostri per dire che tutti ci appartengono.
Fiabe, favole, parabole, apologhi, quanto ci mancano questi racconti “allegorici”: ce ne rendiamo conto, noi “adulti”, quando ci capita di leggerne occasionalmente, come appunto nel caso di queste fiabe “SOTTO IL TEMPORALE”.
L’autrice naturalmente immagina attorno a sé un pubblico di bambini, ma l’occhio è pure ben rivolto agli adulti. Non a caso la lettura è non solo coinvolgente, ma anche “istruttiva”, e la vicenda si segue con il sorriso sulle labbra: tanti tra le pieghe della “fabula” possono cogliervi esperienze personali.
Il racconto, l’oralità del racconto, consente un ritmo, diciamo così, interlocutorio, lascia cioè tempo e spazio all’intelligenza del bambino (ma non solo) di ricreare autonomamente, di essere lui protagonista attivo in uno scambio continuo di curiosità, di emozioni, di “trasgressioni” fantastiche, con il narratore.
Sono le prime impressioni ad una prima spontanea lettura di questo tra l’altro coloratissimo libro di fiabe, le quali hanno poi il pregio particolare, originale, di saper congiungere tradizione e attualità, elementi della fabula classica e trama espositiva modernissima, mostrando come la fiaba con tutti i suoi secolari connotati possa essere parabola del nostro tempo.
Al centro della narrazione, della fantasia di Manuela Mareso c’è la famiglia, la crisi della famiglia tradizionale, la prospettiva di una famiglia adeguata al nostro tempo.
Ma è tutto trasfigurato, tramutato come parte integrante della natura, cose piante animali, cielo e terra, umanizzati nei sentimenti, nei desideri, nelle aspettative.
E, tuttavia, non sono maschere antropomorfe, mantengono la loro “innocenza” perché non c’è colpa, ma solo accadimenti che rientrano nell’ordine naturale delle cose.
Com’è, ad es., il caso della prima fiaba, quella del Semino, protetto contro i caldissimi raggi del sole da due benefiche nuvolette, le quali, chissà perché, litigano e abbandonano al suo destino il tenero germoglio, il quale viene salvato naturalmente da un grosso masso che lo ripara e dal volo ravvicinato delle farfalle che lo rinfrescano nelle giornate di grande calura.
Belle istruttive avventure che sempre si concludono felicemente: c’è sempre qualcosa che rimette il mondo in armonia.
Il procedimento narrativo è spedito, brioso, con un linguaggio semplice, sobrio, ma mai, in nessun caso, trascurato, anzi attento piuttosto alla chiarezza descrittiva e commisurato alla comprensione dei bambini.
Insieme a queste fiabe non possiamo sottacere il nostro entusiasmo per le splendide illustrazioni che commentano in maniera egregia il racconto.
Ad epigrafe di questo libro porrei il ben noto fascinoso verso del Foscolo:

”…/questa/ bella d’erbe famiglia e d’animali/…”.

 

Nicola Lo Bianco

_____________________________________________________________________________________

MANUELA MARESO
Sotto il temporale

edizioni Gruppoabele
pp.95, E 14,00