L'AVVITAMENTO

“Ci vuole la stessa filettatura,

perché avvenga l’avvitamento tra le cose,

ma forse questa non è un’analogia forzata

per tutti gli esseri,

che vivono sotto il firmamento ?”

mi chiedevo, parlando con me stesso

o con un altro doppio più disincantato,

che rasentava ancora i muri

con passo incerto e trafelato.

Attendevo una risposta,

forse anche un giudizio sommario:

avevo gli occhi del testimone,

l’ansia dell’imputato.

Ma non ebbi risposta,

però la corte emise la sentenza

e venni risarcito

per ogni mio desiderio inappagato,

anche se l’inespresso o l’inesprimibile

regnò incontrastato.