Un sabato maledetto tre amici accomunati dalla passione per il volo in parapendio, Cozza informatico fiorentino ossessionato dai suoi incubi notturni, Jeppa giovane portuale livornese con problemi familiari e da poco abbandonato dalla sua fidanzata Letizia, Rischio ex militare rimasto invalido a causa di un incidente con il paracadute, si ritrovano tra le montagne lucchesi ad affrontare l’ennesima sfida con la morte. Però Jeppa ha qualche presentimento. La decisione di volare presa di venerdì 17, lo strano incubo avuto da Cozza la mattina e il tempo instabile sono dei segni premonitori che lo convincono arrivati in cima a non volare. Rischio anche lui è titubante per l’assenza di vento, ma decide di fare un tentativo con una tecnica di partenza a lui non congeniale. Fallisce. L’unico che può volare quel giorno è Cozza. Uno strano destino ha voluto che sia proprio lui l’attore di una serie di eventi tragici e nello stesso tempo lo spettatore inconsapevole e passivo di un film già visto che risiede ancora lì nell’abisso della sua mente e che riuscirà a decifrare soltanto alla fine. Freud asseriva che dal sogno riaffiora una zona nascosta della propria psiche: la parte inconscia, gli antichi davano un valore divinatorio e premonitore ad esso. Che avessero ragione anche quest’ultimi? Il romanzo di in cui il sogno è un tassello importante nel dipanarsi della trama è il racconto di cento ore allucinate di una continua sfida con la morte e di un amore gridato a squarciagola, dai protagonisti, risucchiati in un vortice di adrenalina fra Firenze, Livorno e le montagne lucchesi, che scoprono un incredibile intersecarsi di coincidenze che mina il loro io. Un destino beffardo li porterà verso una nuova consapevolezza della loro esistenza. Nulla sarà come prima.
L’estratto
“Ricordati, Zeza, che tra l’uomo e l’ombra non c’è simbiosi.
L’interdipendenza da simbiosi presuppone un reciproco vantaggio e questo, durante tutta la nostra esistenza, non avviene mai!
L’ombra è un diabolico parassita, ti divora piano piano, fino a consumarti tutta e solo quando sarai finalmente morta lei sarà soddisfatta perché soltanto allora di te non sarà rimasto altro che ombra!
Non mi credi, eh?”
L’autore
Sergio Covelli, classe ’72, ha vissuto cambiando innumerevoli professioni, recapiti ed epiteti tra Campania, Calabria, Toscana e Salento.
Cantante, paroliere e coproduttore artistico per ‘Lobotomia’ e ‘Neganeura’, (in tutto quattro album e due compilation prodotti, tra le tante, da Pecorenerecords, Sottosopra Prod. e Polygram), ha effettuato una decennale attività concertistica.
Nel frattempo, non contento di lavorare in gruppo, con il progetto personale ‘Zeza’ ha pubblicato un maxi-single elettrobeat per il mercato nord-europeo della musica elettronica.
Laureatosi nel ’99 in Scienze Geologiche con tanto di pubblicazione su svariate riviste scientifiche ha presto capito che lo studio della Terra non sarebbe stata una passione duratura, così dopo incarichi da dirigente ripudiati all’apice del consenso, vari liberi professionismi ed aperture e chiusure di aziende dedite alla new economy, attualmente vive, tele-lavorando felice, tra le fatiscenti rovine romane della città eterna e gli altrettanto decrepiti grattacieli di Caracas.
È appassionato di volo libero, computer graphic, viaggi in Sud-America rigorosamente in stile ‘mochillero’ e cappelli Borsalino.
Tra gli innumerevoli deliri scritti ‘Zero Resto’ è solo il suo primo romanzo pubblicato.
AndreaOppureEditore
ZERO RESTO di SERGIO COVELLI
Pagine 224 – AndreaOppureEditore € 8,00 (i.i.)
ISBN 88-89149-99-X
ISBN 978-88-89149-99-7
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AndreaOpprueEditore
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Tel 06.66733342 – Fax 06,6148777
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Sergio Covelli – Zero resto
Last Updated ( Saturday, 14 April 2007 )
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