DREAMS AND REALITY (I sogni e la realtà)

 

Sorrido contento, mi impegno come al solito, tutta la mia intelligenza viene utilizzata, richiesta, assoggettata ad obblighi, pressanti: sorrido, mi affretto, la mia mente è sempre sotto pressione, ma sono contento così, mi sento considerato, stimato, necessario…

Però adesso è quasi ora di chiudere, è sera: tutti sistemano le proprie cose.

Debbo farlo pure io… ma dove sono le mie cose, i miei disegni, le mie cartelle?

Cerco con angoscia (dove sono?), mi pare di andare in un’altra stanza, anzi non è una stanza: sono all’aperto (!?).

NON TROVO LE MIE COSE!!! Ma, a proposito, cosa cerco?

Un momento, ...con chi ero? Mi pare fosse De Gorga… De Nisi, ...o no?

Ah! Ero in ufficio (!?), anzi sono sicuro di no, ero nello studio! Sì, sono presso il mio tavolo da disegno e ho tutti i tavoli intorno… ma, i miei disegni?

Non ricordo bene: ma cosa diavolo dovevo fare? Certamente dovevo fare qualcosa!, un impegno… Cerco con sempre maggiore angoscia nella memoria, nuovamente mi chiedo: dov’ero? Che angoscia, sono in ritardo!

Ah:ma sì! ero in ufficio!, anzi, mi pare che no: ero allo Studio, anzi ero in campagna con il tacheometro (o no?), mah, certamente ero "al lavoro", ero impegnato… dovevo…, dovevo…, dovevo…

Tutto è liquido, tutto cambia, cambiano le forme e i colori, anzi i grigi, …tutto si dissolve e ricompare diverso.

E poi, ma cos’è questo fruscio?

Ma non è un fruscio! E’ un lieve respiro, sì! è il respiro lieve di mia moglie che mi dorme accanto.

TUTTO SI DISSOLVE!!! Il cuore balza in petto…

MI SVEGLIO, tutto si cancella… che peccato! O no? Mi sembrava bello, o brutto? Perché quell’angoscia? Il lavoro?!

Il risveglio mi fa tornare immediatamente alla realtà: Non c’è più, il lavoro: niente lavoro, niente tavoli da disegno, niente informatica, niente progetti, niente ufficio, scrivanie, carte, colleghi, …superiori, più o meno tali… (incapaci?, pomposi?, collocati dove non dovrebbero stare: ma chi ce li mette, costoro?) Ma poi, fuori dell’Ufficio statale, ingegneri (questi sì! Capaci!), direttori degli Studi. Già di Studi: di quello di architettura, anziano ma signore!; di quello di idraulica, con gli impianti di depurazione, gli acquedotti; e poi quello di ingegneria applicata (un Prof universitario!), il cemento armato, l’acciaio…, i ponti, le torri per telecomunicazioni…, e infine l’organizzazione di quella grossa Direzione dei Lavori…

Quanta fatica!, quanto studio, ogni giorno escogitare, inventare, trovare soluzioni: TUTTE URGENTI! E poi, aggiornarsi, evolversi, dalla macchina da scrivere al computer, dal tavolo da disegno e dal tecnigrafo all’autocad, dall’idraulica, al cemento armato, e dopo?, tutto finisce, tutto termina con una stretta di mano, …un T.F.R.: prima sei necessario, indispensabile, tutti ti cercano, tutti ti vogliono, tutti ti sfruttano, ti utilizzano, usufruiscono della la tua materia grigia, ma alla fine, tutto finisce, non c’è più niente…

NIENTE DI NIENTE!!! Non sono più soggetto a nessuno, non ho impegni, obblighi, doveri, timori…

NIENTE: SONO IN PENSIONE! Niente lavoro, niente Ufficio, niente Studio, niente più impegni…

Che bello? NO!!! che angoscia!

Mi rigiro nel letto, ancora con un residuo di patema, ma ormai la mia mente si dirige altrove, lavora "ancora", ma: a vuoto! NON SERVE, NON SERVE PIU’!

Tutto quello che ho studiato, tutto quello che ho inventato, escogitato, le conoscenze, la mia esperienza professionale, che pareva essere così importante per taluni per tanti…: mi dicevano "Lei ha una mente geniale…", "Solo lei può risolvermi questi problemi…", "Il suo bagaglio di conoscenze, di esperienze, è prezioso…" "Sono nelle sue mani…" e il "lei" me lo scrivevano così "Lei"; e ora…

Non sono più, non sono più considerato, stimato, necessario…

NON SERVO, NON SERVO PIU’! SONO IN… QUIESCENZA!!!!! (Questa parola mi fa orrore!)

 

CHE SPRECO!