(Langa astigiana ca 1560 – Milano 1628). Drammaturgo e poeta.
Poco si sa della sua vita alla corte sabauda di Torino e di Milano dove nel 1628 furono pubblicate tre delle sue tragedie. La prima data certa che ne attesta la presenza presso la corte sabauda è l‘Epitalamo composto nel 1585 in occasione della venuta a Torino di Caterina d’Austria, figlia di Filippo II re di Spagna.
Nel 1595 venne rappresentata a corte per la prima volta la tragicommedia Adelonda di Frigia su musiche di Pietro Veccoli, madrigalista e musico di corte. Dopodiché si hanno notizie scarne fino a quando si trasferì a Milano agli inizi del seicento.
Tra la fine e i primi anni del seicento D. compose le sue opere maggiori, le tre tragedie La reina di Scotia, ispirata alla sfortunata vicenda di Maria Stuarda, L’Esther e la Iudit di argomento biblico.
Federico Della Valle è oggi ritenuto il maggiore autore tragico prima di Alfieri, riscoperto dalla critica novecentesca grazie a Benedetto Croce che nel 1885 si occupò delle sue opere, della tragedia La reina di Scotia ne curò un’edizione nel 1930.
Altre opere
- Ragionamento fatto ne la raunanza degli stati de la Francia per l’elezione d’un re
- Intermezzi per l’Adelonda di Frigia
- Epitalamo e madrigale
- Ai santi e gloriosi campioni tebei
- Sonetti
- Abbozzo di poemetto su Amedeo 5. di Savoia
- Lettera al merchese Giacomo Aurelio Pallavicino
- Orationi
Bibliografia
- Tutte le opere (tranne e due orazioni funebri), a cura di Pietro Cazzani, Milano, Mondadori, 1955
- Tragedie / Federigo Della Valle ; a cura di Carlo Filosa, Bari, Laterza, 1939
- Prose, a cura di L. Firpo, Bologna, Zanichelli 1964
- B. Croce, Le tragedie di Federico Della Valle di Asti, in “La critica” 20 sett.1929, pp. 377-397
- G. Getto, Barocco in prosa e poesia, Milano 1969, pp. 217-86
- Dizionario bibliografico degli italiani